CREATIVITA' E CONOSCENZA
CREATIVITA' E CONOSCENZA
Per un'altra esistenza liberata dal lavoro.
inedito - ritirato da lulu.com
Scheda dell'opera.
Il tema del libro è incentrato su quelle che sono le peculiari caratteristiche dell'essere umano: l'attività creativa e quella conoscitiva.
Entrambe risultano, putroppo, di secondaria importanza in una società dominata da un'economia capitalistica il cui unico valore è quello dell'illimitato profitto monetario attraverso il sistema mercantile che ne costituisce l'intima struttura.
In questo quadro l'unica esistenza possibile risulta quella della vendita del proprio corpo e della propria mente a condizione che vi siano acquirenti interessati all'acquisto se ciò ne consenta l'utilizzo per ricavarne guadagno.
Le energie corporali e mentali vendute, semprechè se ne sia trovato il compratore, vengono denominate "lavoro" attribuendovi una "dignità" totalmente falsa perchè nulla di dignitoso vi è nella costrizione a mendicare mezzi per sopravvivere dopo la nascita in questo mondo.
La prima parte del libro è dedicata, pertanto, alla storia del "lavoro" a partire dall'originaria schiavitù passando per la servitù della gleba e arrivando alla situazione odierna che costituisce la forma più sofisticata dell'antica schiavitù: infatti, non sono più i padroni a cercare gli schiavi, ma sono gli schiavi a invocare che un padrone li compri per collocarli negli agognati "posti di lavoro". Il caso dell'ILVA è l'esempio più evidente e più mostruoso di tale realtà.
Poichè, però, in una società davvero umana non è la produzione di merci lo scopo della vita, ma la cooperazione collettiva alla produzione di beni, è questa seconda a permettere lo sviluppo delle potenzialità di tutti nella creatività e nella conoscenza da quando la nostra mente, attraverso la scoperta del fuoco, ha subìto una radicale evoluzione.
La seconda parte ripercorre la storia di questa evoluzione e delle sue affascinanti conseguenze per la nostra specie.
La terza e quarta parte sono dedicate all'analisi dell'attività creativa e di quella cognitiva che, in un'auspicata altra società, renderebbero quel piacere di vivere sottratto in cambio della più assurda dimensione esistenziale: quella del "lavoro".